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    Piemonte

    Etimologia

    Inizialmente il termine Piemonte, che a partire dalla fine del XII secolo apparve scritto nelle cartine topografiche nella versione latina Pedemontium o Pedemontis (che significa "ai piedi dei monti"), identificava i possedimenti dei Savoia, limitati ai tratti compresi in prossimità del Sangone, della Dora Riparia e del Po. Successivamente il termine si estese ad indicare una parte sempre più ampia della pianura al di qua delle Alpi, elevata nel 1418 a Principato, in concomitanza con le conquiste sabaude. Il legame con il paesaggio alpino è evidente nella storia. In Valle di Susa nella zona di Novalesa, posta alla base del Colle del Moncenisio, che presenta un ripido dislivello tra passo e fondovalle circondato da alte cime, un edificio ecclesiastico posto lungo la frequentata Via Francigena veniva già indicato tra XII e XIII secolo come S. Maria ad Pedem Montis Cenisii, o S. Maria de Pedemontio.

    Orografia

    La montagna piemontese ha un aspetto imponente ed aspro: le sommità al di sopra dei tremila metri scendono rapidamente verso la pianura, caratterizzando la zona occidentale della regione che, a differenza di tutte le altre regioni alpine, è priva delle Prealpi. Questo fenomeno è particolarmente evidente in Valle di Susa, dove ad esempio a Susa il fondovalle si trova a una quota di soli 503 metri s.l.m., mentre le cime che circondano l'abitato superano i 3 000 metri e raggiungono i 3 538 metri s.l.m. con il Rocciamelone. Al di sotto delle rocce e dei pascoli ci sono ampie estensioni di boschi di conifere (il Piemonte è la prima regione italiana per superficie forestale, con circa un milione di ettari di boschi[19]), tra le quali gli abeti sono meno diffusi che in altre sezioni delle Alpi; scendendo di quota esse lasciano presto il posto a faggeti e castagneti. In questa fascia sono presenti le più alte cime della regione, che superano i 4000 m: la Punta Nordend (4609 m), massima elevazione regionale nonché seconda cima più alta del massiccio del Monte Rosa; e il Massiccio del Gran Paradiso, che tocca quota 4026 m con il Roc; vi sono poi numerose cime che superano i 3000 m, tra cui il Monviso, l'Uia di Ciamarella, il Rocciamelone, il Monte Leone e l'Argente

    Clima

    Il Piemonte ha un clima tipicamente temperato a carattere continentale, che sulle Alpi diventa progressivamente temperato-freddo e freddo salendo in quota. Nelle zone situate a bassa quota gli inverni sono relativamente freddi ma poco piovosi e spesso soleggiati, con possibilità di nevicate, talvolta abbondanti, nelle zone lungo il Po, sulle zone collinari come le Langhe e il Monferrato e nelle aree pedemontane. Precipitazioni nevose sono invece meno frequenti e occasionali nelle zone di nord-est. Le estati invece sono calde ed afose con locali possibilità di forti temporali, specialmente nelle zone a nord del Po, mentre nelle zone a sud del Po le precipitazioni estive rappresentano il minimo pluviometrico assieme a quello invernale (le precipitazioni minori in estate sono dovute al fatto che sono meno esposte alle perturbazioni atlantiche, portatrici di piogge e temporali). Le piogge cadono prevalentemente in primavera ed autunno sulla maggior parte del territorio, in estate nelle zone alpine più elevate ed interne: le quantità annue sono notevoli sui versanti montani e pedemontani del nord della regione, mentre sono più scarse sulle pianure a sud del Po, specialmente in provincia di Alessandria.

    Geologia

    Dal punto di vista Geologico il Piemonte è una regione in cui sono presenti importanti catene montuose, estese aree collinari e un'ampia pianura. Nel Triassico (256 milioni di anni fa), mentre ad occidente dell'Europa attuale si andava formando l'oceano Atlantico, alla latitudine dell'Italia era presente un grande golfo: era ciò che rimaneva dell'antico oceano, denominato Tetide: La Tetide nel tempo cominciò a prosciugarsi e la sua superficie cominciò ad inarcarsi e risalire a causa di un fenomeno di subduzione, la superficie si riscaldò anche a causa del calore prodotto dalla risalita del magma ed estese coltri rocciose che costituivano parte del mantello, della crosta oceanica e di quella continentale vennero spinte in superficie accavallandosi le une sulle altre.


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